In viaggio con Cecilia

Sala 1 Ospite la regista Cecilia Mangini

Lunedì, 14 Marzo 2016

Nell'estate del 2012 le registe cominciano un viaggio on the road per capire com'è cambiata la Puglia, loro terra d'origine, che era stata oggetto di una serie di documentari realizzati dalla Mangini negli anni 60. Durante la stessa estate, un giudice ammette che la città di Taranto è in ostaggio dell'inquinamento dell'acciaieria ILVA e ordina l'arresto del proprietario.

 

Scheda

Regia: Mariangela Barbanente, Cecilia Mangini
Paese: Italia
Anno: 2013
Durata: 74 min

Trama

Nell'estate del 2012 le registe Mariangela Barbanente e Cecilia Mangini cominciano un viaggio on the road per capire com'è cambiata la Puglia, loro terra d'origine, che era stata oggetto di una serie di documentari realizzati dalla stessa Mangini negli anni Sessanta. Durante quell'estate un giudice ammette che la città di Taranto è in ostaggio dell'inquinamento dell'acciaieria ILVA e per tale motivo ordina l'arresto del proprietario Emilio Riva. 

Critica

Mangini, classe 1927, intellettuale, cineasta, fotografa ed ex collaboratrice di Pier Paolo Pasolini (per Ignoti alla città, Stendalì, La canta delle Marane) è stata la prima donna a girare documentari nel dopoguerra ed è una delle figure di spicco della storia del cinema italiano. Qui prende di petto ogni questione, si mette in gioco davanti alla macchina da presa e ricuce un discorso lasciato in sospeso quasi quarant'anni fa col suo ultimo lavoro, come se non l'avesse mai interrotto, fotografando con lucidità folgorante una regione e un Paese. Torna a camminare fra la gente della sua regione, a parlare faccia a faccia con i dipendenti dell'Ilva, con il primario di neonatologia di Brindisi che traccia l'incremento dei tumori nei bambini, con gli stessi volti, più vecchi di quattro decenni, che aveva inquadrato nei suoi documentari degli anni 60 e 70. Dalle interviste riemerge il problema ambientale, della salute, delle annesse battaglie legali, delle ricadute psicologiche dei lavoratori e dell'inerzia di alcune parti della popolazione, che secondo la stessa Mangini, dovrebbero esprimere la loro rabbia per volere un lavoro che non uccida le persone. Il viaggio diventa così l'occasione per confrontarsi con alcune domande che nei decenni passati aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all'industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma al tempo stesso la pone in un presente crudele e contraddittorio? Le riposte non possono che essere cercate nelle persone incontrate: prospettive personali e uniche su un tema collettivo che ci mette in discussione oggi come ieri. 

Rubrica

«Il film – spiegano le autrici – è cambiato in corsa perché la realtà ci ha sorpreso. Siamo partite con l'idea di raccontare come un territorio è mutato in 50 anni – in un confronto tra due sguardi diversi e grazie alla testimonianza dei documentari girati da Cecilia negli anni Sessanta – ma quando siamo arrivate a Taranto, e poi a Brindisi, le due città, seppure in modo differente, si sono rivelate un laboratorio di ciò che stava succedendo nell'intero Paese. E così ci siamo buttate nella mischia: abbiamo parlato con le persone che incontravamo, ci siamo confrontati con la loro storia. E il nostro viaggio da fisico è diventato emotivo. Un viaggio fatto di memorie passate, testimonianze presenti e riflessioni».

«Le immagini di oggi dialogano costantemente con quelle di ieri, in particolare con “Brindisi” (1965) e “Tommaso” (1966), in cui Cecilia aveva già posto specifiche domande sul problema dell'industrializzazione meridionale, e con “Essere Donne” (1964) e “Comizi d’amore ’80” (1982, realizzato insieme a Lino Del Fra), dove aveva analizzato i cambiamenti sociali e culturali relativi alla nascita e al radicamento di una nuova classe operaia e il ruolo della donna in una società così fortemente cambiata» Mariangela Barbanente (già regista di “Ferrhotel” e sceneggiatrice, tra gli altri film, de “L'intervallo” di Leonardo Di Costanzo)

In viaggio con Cecilia è un film riconosciuto d'interesse culturale con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Generale per il cinema. Prodotto da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions, in associazione con Elenfant Film, in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo di Apulia Film Fund, con il sostegno della Cineteca di Bologna e del Centro per lo sviluppo dell'audiovisivo e dell'innovazione digitale in Emilia Romagna.

 

 

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