Se chiudo gli occhi non sono più qui

Sala 1 Inaugurazione Ospite il regista Vittorio Moroni

Lunedì, 26 Ottobre 2015

Kiko vive con la madre filippina Marilou. Suo padre è morto, e ora la mamma ha un nuovo compagno, Ennio, che sfrutta lavoratori clandestini. A scuola rischia di essere bocciato per il secondo anno consecutivo quando un giorno, un vecchio amico di suo padre, accende in Kiko l'interesse per un sapere completamente diverso da quello che è insegnato a scuola.

 

Scheda

Regia: Vittorio Moroni
Paese: Italia
Anno: 2013
Durata: 100 min
Interpreti: Giorgio Colangeli, Beppe Fiorello, Mark Manaloto 

Trama

Kiko vive con la madre filippina Marilou. Suo padre è morto, e ora la mamma ha un nuovo compagno, Ennio, che sfrutta lavoratori clandestini. A scuola rischia di essere bocciato per il secondo anno consecutivo quando un giorno, un vecchio amico di suo padre, accende in Kiko l'interesse per un sapere completamente diverso da quello che è insegnato a scuola. 

Critica

Il film si interroga insieme al suo protagonista Kiko su alcuni temi fondamentali dell'esperienza umana prendendo spunto da alcuni testi della filosofia e della letteratura occidentali (da Platone a Nietzsche) facendone tappe di un ideale percorso di conoscenza.

Ci ho messo cinque anni per realizzarlo”, spiega Moroni “ho indagato dettaglio per dettaglio prima di girare, quasi stessi facendo un documentario. Volevo fare un film sull’adolescenza oggi, così mi sono fatto ospitare da una scuola di Roma. Mi sono seduto per un mese su un banco in tre classi diverse e ho intervistato ragazzi e insegnanti”. Scritto come un film di finzione, è girato infatti come un documentario che lascia filtrare la sensazione del pedinamento e dell’imprevisto. Ma al tempo stesso questo registro si articola con uno più magico e visionario, che tenta di raccontare il tempo interiore di Kiko, la sua devozione per i ricordi del padre, la sua speranza che esistano universi paralleli, curvature di un tempo non lineare, dove ciò che è passato non per forza è perduto. Lo sguardo del film in questi casi si fa contemplativo, incantato, suggerisce un' idea di realtà non naturalistica. Diviene l’occasione per osservare le cose da prospettive inaspettate.

La condizione di orfano del protagonista inoltre vale anche come metafora generazionale: Kiko vive la sua adolescenza oggi, in un periodo storico, in una Italia, dove le generazioni precedenti hanno sottratto la speranza di futuro alle generazioni successive; come la sua generazione, Kiko si trova non solo senza il padre, ma anche senza maestri, senza punti di riferimento credibili.

Del film ...

Moroni è tra i pochi in Italia ad essere sceneggiatore, regista e produttore dei propri film. Esordiente nel 2004 con Tu devi essere il lupo, ha poi diretto Le ferie di Licu (2006) e Eva e Adamo (2009)